Theorem Program: la Proprietà Intellettuale come strumento di competitività - Theorem
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Theorem Program: la Proprietà Intellettuale come strumento di competitività

A quasi un anno dal suo inizio, si è concluso nell’Aula Magna del Politecnico di Milano, lo scorso 27 febbraio, il ciclo di incontri di Theorem, il programma di sensibilizzazione e formazione sull’Intellectual Property, rivolto a studenti, ricercatori e startupper della creative industry interessati a proteggere e sviluppare le proprie idee.

Un incontro pensato come un momento di restituzione dei risultati e degli output del progetto, in cui esperti del Politecnico di Milano hanno potuto condividere le proprie esperienze e in cui, durante la tavola rotonda, si è discusso di opportunità ed occasioni di approfondimento sulla IP per aziende e giovani imprenditori.

Ad aprire i lavori il benvenuto del padrone di casa, il Presidente di Fondazione Politecnico di Milano, Gianantonio Magnani, che dopo i saluti ha lasciato parola al moderatore della giornata, il Direttore di EconomyUp, Giovanni Iozzia. “In Italia viviamo un paradosso: abbiamo una grande capacità di produzione scientifica che però non riesce a scaricarsi sul mercato. Un progetto come Theorem apre uno spiraglio per una prospettiva diversa, in grado di generare valore”: con queste parole Iozzia ha aperto il confronto, a partire dei risultati del progetto, raccontati dai responsabili, Filippo Silipigni di Fondazione Politecnico di Milano; Domenico Pannofino di PoliHub e Annalisa Balloi dell’Ufficio di Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Milano. Silipigni e Balloi hanno ripercorso le tappe di Theorem, riassunto le pietre miliari del progetto, mostrando la web app sviluppata grazie al programma. “Il Do It Yorself non è un’opzione valida quando si parla di proprietà intellettuale”, ha ribadito invece Domenico Pannofino. “Conoscere la IP è essenziale per poter fare impresa”.

Perché questo avvenga però è fondamentale che tutti gli attori collaborino a valorizzare la proprietà intellettuale e la sua conoscenza, a partire dal mondo accademico. Il Politecnico di Milano, in questo senso, rappresenta un caso di eccellenza come hanno raccontato Gaetano Cascini del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano, Roberto Tiezzi dell’ Ufficio di Trasferimento Tecnologico del Politecnico e Claudia Pingue, DG di PoliHub.

Cascini ha illustrato alcuni esempi di collaborazione tra università e impresa in ambito Open Innovation e tutela della IP, oltre al progetto OIPEC nato per moltiplicare collaborazioni per generare valore tanto per le aziende quanto per il mondo accademico. Tiezzi ha invece sottolineato come i brevetti e la ricerca universitaria rappresentino una concreta opportunità di crescita per le aziende, mentre Claudia Pingue ha messo in luce il ruolo strategico di PoliHub ne sostenere “le imprese che valorizzano il capitale umano presente nelle università, e producono invenzioni che vanno ad innovare il sistema industriale e sono in grado di attrarre capitali”.

Proprio due di queste realtà sono state le testimonianze dirette del valore dato dalla protezione della IP in ambito imprenditoriale, due casi di successo tra startup e licensing: Phononic Vibes e Green Valve. Luca D’Alessandro, CEO di Phononic Vibes, startup del Politecnico di Milano, ha raccontato l’esperienza della sua azienda, in grado di creare pannelli per l’assorbimento di suoni e vibrazioni. Stefano Malavasi, docente del Politecnico di Milano e founder di GreenValve, che produce un’innovativa valvola di regolazione progettata per il controllo del flusso fluidico e il recupero dell’energia dissipata, ha evidenziato come il licensing abbia contribuito alla stabilità della sua realtà aziendale.

In chiusura la tavola rotonda con Paola Callegari, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi; Emanuele Montelione, Innexta – Consorzio Camerale Credito e Finanza e Guido Moradei, Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali ha mostrato alcune iniziative ed opportunità di approfondimento per aziende e giovani imprenditori.

La giornata si è conclusa con l’intervento di Lino Fanella, UIBM-MISE che ha precisato come le istituzioni siano coralmente impregnate nel sostenere la crescita delle startup.